La musica

Nel 2000, l’organista e clavicembalista Christopher Stembridge eseguì, su incarico dell’Associazione, un concerto liberamente aperto al pubblico, con musiche del XVI secolo, sull’unico organo all’epoca funzionante: il Paoli, installato nel coro del monastero delle Clarisse. A partire da quella data, e mano a mano che gli organi venivano restituiti all’ascolto, la musica per organo, e per organo e altri strumenti, entrò a far parte della vita dell’Associazione.

Rinomate università della musica, italiane e straniere, hanno organizzato Master Class per i loro allievi, importanti celebrazioni liturgiche sono state accompagnate dal suono degli organi, riunioni private dei soci sono state allietate dall’ascolto di rari strumenti come il liuto rinascimentale.

L’Associazione ha portato la grande musica non solo nel contesto cittadino ma anche nel territorio, in antiche chiese di straordinaria bellezza. Rassegne musicali come il Toscana Organ Festival ed il Festival di musica sacra hanno inserito gli antichi organi cortonesi nei loro programmi.

A partire dall’anno della fondazione, preoccupazione costante dell’Associazione è stata la restituzione all’ascolto degli Organi restaurati e la loro valorizzazione.
Il loro reinserimento nelle celebrazioni liturgiche, il loro impiego nelle attività didattiche e nell’abbinamento musica-parola, ed anche il loro utilizzo in concerti di musica antica per organo e per organo e altri strumenti sono stati con successo fra gli obiettivi costanti degli organizzatori.
Molti i concerti in forma privata finalizzati anche all’ascolto di strumenti del periodo rinascimentale e del periodo barocco. Taluni di questi strumenti come il clavicembalo, il violoncello barocco, la tiorba, il liuto rinascimentale hanno suonato per la prima volta nelle chiese più remote del territorio.


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